Novità Canapa
- Samuel Minetti
- 24 mar
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 31 mar
Cosa è successo nel mondo canapicolo negli ultimi giorni…

La Canapa continua ad essere considerata un punto di riferimento per la sostenibilità, nel resto d’europa. Sono molti i paesi che investono nel suo sviluppo, perchè si dimostra la risposta per un futuro più sostenibile. La Francia investe in 5 nuovi progetti sulla coltivazione della canapa e del lino, altamente sostenibili e remunirativi.
È sempre più chiaro, nel resto del mondo, come il proibizionismo sia causa di violenza
e criminalità e che abbia fallito nel cercare di garantire la sicurezza pubblica.
In Colombia si apre la possibilità di legalizzare anche l’uso adulto della cannabis
1)Francia finanzia 5 nuovi progetti sulla canapa
Annie Genevard, Ministra dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Marc Ferracci, Ministro dell’Industria e dell’Energia, e Bruno Bonnell, Segretario Generale per gli Investimenti, annunciano l'impegno della Francia nell'investire su canapa e lino con 5 nuovi progetti. La cornice è quella di France 2030, è un progetto nato con l'obiettivo di portare a termine con successo la transizione energetica in diversi settori strategici.
Sono 27 progetti sostenuti fino ad oggi, per 42,4 milioni di euro di aiuti di Stato attraverso France Relance, i programmi Investimenti Futuri (PIA), France 2030 e Territoires d’industrie.
Progetti selezionati per il loro potenziale nel strutturare i settori dalla stigliatura (separazione delle fibre tessili dalla parte legnosa della pianta) fino al prodotto finito, nel creare impiego e nell' avere un impatto ambiente positivo.
«Grazie al loro elevato potenziale economico, le coltivazioni di canapa e lino possono contribuire alla transizione ambientale dell’industria tessile: riduzione delle emissioni legate al trasporto con colture locali, riduzione dell’impronta idrica rispetto al cotone, macchine che consumano meno energia. Inoltre, le innovazioni legate all’impiego del lino e della canapa in diversi settori (edilizia, sport, automotive, aeronautica, cosmetica, farmaceutica, cartaria, agroalimentare) contribuiscono alla decarbonizzazione dell’industria».
Questi progetti sono stati presentati al Salone Internazionale dell’Agricoltura 2025, Marc Ferracci ha annunciato il sostegno dello Stato nell’ambito di Francia 2030. Vengono dimostrati i vantaggi della canapa e del lino e illustrano le opportunità offerte dal settore in numerosi ambiti. Ecco di cosa si tratta:
Il progetto “Tetillage de Bretagne” guidato dal Gruppo Depestele prevede ’apertura di una fabbrica di stigliatura in Bretagna.
Il progetto “Scutching of Brie 4.0”, guidato da Établissements Devogèle, vuole aumentare la capacità di stilatura nella regione dell’Île-de-France.
Il progetto guidato da Linfini punta ad aprire una fabbrica di filatura del lino secco in Bretagna.
Il progetto “Geotessili” guidato da Occitanie Geotex permetterà la produzione di un geotessile (georeti) a base di fibre 100% naturali ( lino, canapa o lana) per l’ingegneria civile, al fine di controllare l’erosione di pendii e argini, consentendo inoltre la pacciamatura di aiuole e siepi.
Il progetto “Usine Défibrage”, guidato da Les chanvres de l’Atlantique, per la creazione di un impianto di decorticazione della canapa e la fabbricazione di moduli di costruzione in calce e canapa.
Le parole di Annie Genevard sottolineano la volontà e la convinzione della Francia nel considerare la canapa una risorsa risolutiva e preziosa per salvare il nostro pianeta; sarebbe bello ascoltare le stesse parole anche da parte del Governo italiano.
«La canapa e il lino sono simboli del futuro sostenibile della nostra agricoltura e della nostra industria. Sostenendo il loro sviluppo, affermiamo il nostro impegno verso un’ambiziosa transizione ecologica che crei posti di lavoro e rispetti il nostro ambiente. La Francia, leader in questi settori, apre la strada a un futuro più verde, ponendo l’innovazione e la delocalizzazione al centro della nostra strategia»
2) Colombia: il presidente chiede la legalizzazione
“Chiedo al Congresso colombiano di legalizzare la marijuana e di rimuovere questa coltura dalla violenza. Il divieto di marijuana in Colombia porta solo violenza”
Così Petro, il presidente della Colombia ha scritto su X, dichiarandosi a favore della legalizzazione.
La cannabis medica è già stata legalizzata nel 2016, e l canapa ad uso industriale è legale dal 2021. L' uso adulto resta un mercato illegale e in Colombia (come nel resto del mondo) causa non pochi problemi. Non è il primo tentativo di legalizzare infatti nel dicembre del 2023,era stata approvata alla Camera una legge a riguardo, respinta però poi dal Senato.
Il presidente già nel 2022, in un’audizione tenuta alle Nazioni unite, aveva sottolineato:
“La democrazia morirà se le potenze globali non si uniranno per porre fine al proibizionismo e adottare un approccio diverso, con milioni di vite in gioco”.
La battaglia di Petro non si ferma alla cannabis. Dal 2022 la sua idea è quella di acquistare terreno da affidare ai contadini, approfondire gli usi della foglia di coca e promuovere un’industria sostitutiva, così da eliminare e allontanare le persona da un ambiente criminale. Non è un'idea così assurda, infatti potrebbe a breve trovare sostegno nell’OMS, che ha aperto alla possibilità di riclassificare le foglie di coca.
La Convenzione unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti, nel 1964, aveva imposto un divieto globale sulla masticazione della foglia di coca, così iniziò un regime di controllo della droga tanto restrittivo che ancora oggi i ricercatori trovano spesso impossibile reperire le foglie per poterle studiare.
La storia però vede le comunità indigene masticarle per 8mila anni e oggi gli attivisti chiedono un cambio di passo, che a breve potrebbe arrivare. 75 anni dopo i primi diktat delle Nazioni Unite sulla coca, l’OMS è infatti pronta a pubblicare la sua revisione sanitaria “critica” delle prove a sostegno dello status di Tabella I della pianta medicinale leggermente stimolante, ricca di calcio e ferro, dopo le richieste di Bolivia e Colombia di porre fine al suo divieto internazionale.
Quindi il presidente della Colombia sposa la visione antiproibizionista, capendo come l'illegalità di queste due piante, abbia creato attività criminali, piuttosto che eliminare il fenomeno che le vede consumare. Piuttosto la legalizzazione creerebbe un mercato sicuro, garantirebbe sicurezza e salute pubblica, permettendo di controllare un fenomeno che esiste da sempre e che necessità conoscenza e consapevolezza per non essere periocoloso. Toglierebbe violenza e criminalità, ciò che rende pericoloso consumare cannabis, quindi il non poter fare analisi, non avere un'educazione al consumo, non avere controlli di qualità e una preparazione professionale per la somministrazione, non avere una normativa, sarebbe risolto legalizzando. Il presidente della Colombia l'ha capito, come tanti altri capi di Stato... Lo capiranno anche in Italia, continueremo a spiegarglielo!


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